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Tempi moderni: Il cinema di Laurent Cantet

Giovedì 7 Aprile 2011 ore 18.30

Ressources humaines, 2000, Durata: 100 min.
con : Jalil Lespert, Jean-Claude Vallod, Chantal Barré, Véronique de Pandelaère.

Da poco laureatosi a Parigi in economia aziendale, il giovane Frank torna nella natia cittadina della Normandia. Qui lo aspetta uno stage dirigenziale nella fabbrica dove ormai da trent’anni il padre Jean Claude lavora come operaio. L’argomento principale attualmente in discussione è quello della riduzione dell’orario di lavoro a 35 ore. Ben accolto dai dirigenti e in particolare dal direttore Rouet, Frank riceve l’incarico di predisporre un questionario sull’applicazione delle 35 ore da sottoporre a tutti i dipendenti…

Giovedì 14 Aprile 2011 ore 18.30

L’emploi du temps, 2001, Durata: 134 min.
con: Aurélien Recoing, Karin Viard, Aurélien Recoing.

Come reagireste a un licenziamento in tronco, considerando la vita agiata che conducete, la famiglia da mantenere e un certo prestigio sociale a cui non volete rinunciare?
E’ quello che si chiede Vincent, il protagonista dell’interessante “L’emploi du temps” di Laurent Cantet (gia’ apprezzato per l’intenso e problematico “Risorse umane”). E la scelta e’ di inventarsi un nuovo impiego all’O.N.U. per mettere a tacere amici e familiari, passando in realta’ le giornate girando in macchina senza una meta e senza sentirsi mai davvero libero e sereno come avrebbe sperato.

Giovedì 28 Aprile 2011 ore 18.30

Entre les murs, 2008, Durata: 128 min.
con : François Bégaudeau, Nassim Amrabt, Laura Baquela.

Il film è uno spaccato simil-documentaristico di un anno scolastico all’interno della classe, non ha un vero e proprio intreccio: piuttosto segue lo sviluppo di alcune situazioni che si creano durante le lezioni. E in un linguaggio piuttosto colorito, gli alunni fanno domande, esprimono opinioni anche singolari, dibattono tra loro o semplicemente disturbano, e il professore cerca di coinvolgerli e di spiegar loro l’importanza della lingua e della letteratura, spesso mettendosi al loro livello, cercando di entrare nelle loro logiche e prendendo in prestito a volte il loro vocabolario, fatto quest’ultimo che rischia di metterlo in situazioni spiacevoli.