Cosa significa confessare la fede nel Dio di Gesù Cristo oggi?

Questa domanda ha ispirato il lavoro di ricerca dell’antropologo e teologo Jacques Audinet (1928-2016). Appena posta, essa richiede una comprensione della fede (intellectus fidei) senza pregiudizi ideologici per tutti coloro che vogliono impegnarsi seriamente in una ricerca “onesta” della verità. Confessare la fede implica un movimento, un dialogo dinamico che coinvolge persone legate da un profondo rapporto di fiducia reciproca, un movimento di sorprendente potenza e feconda libertà: un Dio che parla per primo e un uomo che gli risponde. Confessare la fede significa accogliere il rischio che qualcosa di nuovo si riveli, facendo dell’esistenza umana l’altrove incommensurabile in cui la sua finitudine trova il suo pieno significato. Tutto questo non può avvenire al di fuori di uno spazio e di un tempo precisi, e al di fuori dei codici culturali e linguistici di un gruppo sociale.

Antonio Lattanzio, nato nel 1992 a Bari (Italia), ha un dottorato in teologia e antropologia socioculturale ed è docente presso l’Institut catholique de Paris e la Facoltà Teologica Pugliese. Sacerdote cattolico dell’Arcidiocesi di Bari-Bitonto dal 2017, è Delegato arcivescovile per il Mediterraneo, l’ecumenismo e il dialogo interreligioso, membro del Consiglio per il Mediterraneo e impegnato nella formazione degli operatori pastorali e delle Congregazioni religiose in Italia. I suoi interessi di ricerca si collocano nei campi dell’antropologia socioculturale e della teologia fondamentale.