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La nascita del balletto romantico

Fra gli anni Trenta e Quaranta dell’Ottocento, a Parigi, la danza acquista lo statuto di forma espressiva autonoma e diventa per Théophile Gautier il simbolo stesso dell ’arte: essa coniuga una molteplicità di arti in una sintesi perfetta di musica, poesia, pittura e gesto. Il corpo della ballerina, che per tutto l’Ottocento sarà idolatrato come unico vettore della danza, offre un paradigma perfetto dell’ideale femminile romantico, angelico e demoniaco al tempo stesso. Il balletto romantico nasce da quell’ideale e persiste lungo tutto il secolo alimentando l’immaginario europeo e fondando un disciplina accademica che ancora oggi s’impone.

Maria Grazia Porcelli insegna Storia del Teatro Francese presso la Facoltà di Lettere dell’Università di Bari. Si è occupata della commedia francese del Settecento, in particolare di Marivaux e della comédie larmoyante, e del dramma borghese ottocentesco (Dumas fils). Ha recentemente curato per Laterza l’edizione di un volume sul teatro francese dell’Ottocento nel quale la storia del balletto occupa un posto di rilievo accanto alle più tradizionali forme spettacolari.