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D’infinis paysages entre ciel et terre

La tredicesima edizione del Printemps des Poètes sul tema d’infinis paysages propone di esplorare e di esprimere i legami che uniscono l’uomo alla natura.

L’Alliance française di Bari ha invitato Gaetano Fanelli e Tarshito, due artisti che da tempo riflettono su questo tema. Tarshito e Gaetano Fanelli sono due costruttori di paesaggi che puliscono il loro sguardo per rianimarlo con geografie emozionali e, per questo, approssimate, che suggeriscono luoghi del possibile o utopie palingenetiche.

Tarshito mette in scena una sua Geografia sacra, un tentativo di ricreare il mondo ricomponendolo in casuali combinazioni.

Fanelli lavora con una materia ancestrale, l’ardesia, e la modella in morfologie semplici, una sorta di dischi contrassegnati da eleganti grafie.

Fanelli nasce a Bari nel 1965, si diploma all’Istituto Statale d’Arte e completa gli studi all’Accademia di Belle Arti di Bari seguendo il corso di decorazione del prof. Mimmo Conenna.

Insegna presso l’Accademia di Belle Arti di Brera, Milano.

Pittore e scultore, esperto di ardesia e specialista della carta fatta a mano, è attivo sin dagli anni 80, partecipando a mostre collettive nazionali e internazionali. Cura e partecipa all’organizzazione di mostre e in particolare dello stage e premio di pittura Palau Arte. Vive e lavora tra Bari e Milano.

Tarshito nasce in Puglia nel 1952. Architetto, artista, docente di Design presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia. Tarshito crea ambienti e opere per la nuova umanità attraverso la meditazione. Dagli anni 80 coinvolge progettisti famosi con neofiti e studenti di accademie e scuole sperimentali, parlando loro di sacralità, amore, gentilezza e tracciando connessioni invisibili fra il cuore e la mente, fra sé e l’altro, fra la Terra e il Cielo.

Numerose sono le sue mostre personali in Italia e all’estero

Catalogo con un testo introduttivo di Marilena Di Tursi.